Tutti i dischi sono in uscita il 20 novembre.
[divider scroll_text=””]
[space height=”10″]Bjork: Bastards
Sì, so di essere in minoranza su questo punto, ma chi di voi ha nostalgia della vecchia Bjork? Sì, quella dance e vagamente eurotrash di Big Time Sensuality, così come quella ultra-pop dei capolavori, di Post e Homogenic. Io butterei volentieri a mare la sua figura da artista del terzo millennio e la musica sempre più astrusa che ha registrato negli ultimi dieci anni per sentirla ritornare a idee e canzoni più semplici, senza che ogni disco debba essere per forza un concept. Se l'ultimo Biophilia rappresenta il punto più estremo (speriamo) di questa tendenza (praticamente un album pesante come un trattato scientifico), devo dire che questo album di remix non promette affatto bene: le uniche riletture decenti nella sua carriera erano quelle contenute su Telegram (anno 1996), ma a quei tempi ci voleva veramente una mano disgraziata per rovinare un capolavoro come Hyperballad.
[divider scroll_text=””]
[space height=”10″]Coldplay: Live 2012
Se esistesse una qualche bevanda da offrire al di sotto dell'acqua (olio bollente? Red Bull?) penso la darei volentieri a Chris Martin e compagni per questo album dal vivo: non solo ci hanno ammorbato per tutto l'anno con i loro patetici tentativi di competere con Rihanna nelle classifiche di vendita, ci voleva pure il live album da pubblicare ovviamente subito prima di Natale! Ma la cosa peggiore è che ci hanno illuso per qualche anno di avere veramente qualcosa di interessante da dire (dai, Parachutes era un gran bel disco!), per poi buttare tutto in vacca e ritrovarsi a fare gli eterni adolescenti quando ormai hanno passato i trenta da un pezzo. Inqualificabili…
[divider scroll_text=””]
[space height=”10″]The Evens: The Odds
Dalle stalle alle stelle: al di là dell'enorme contributo lasciato dai Fugazi al mondo della musica indipendente, Ian MacKaye è riuscito a ritagliarsi negli ultimi dieci anni una brillante seconda carriera con gli Evens, il duo formato insieme alla sua compagna Amy Farina. Ora, con la consueta umiltà, esce quasi in sordina questo terzo album, segnato da sei anni di ritiro dalle scene musicali e dalla nascita di un figlio (il piccolo Carmine MacKaye, che vedete sulla copertina qui a fianco). Assolutamente da non perdere, come qualsiasi altro progetto di MacKaye nel corso degli ultimi trent'anni.
[divider scroll_text=””]
[space height=”10″]Interpol: Turn On the Bright Lights (reissue)
Il debutto degli Interpol rappresenta uno dei pochi veri classici moderni usciti negli ultimi dieci anni: prima di perdere completamente la via nei dischi successivi, Paul Banks e compagni realizzarono un album praticamente perfetto, che riusciva a riciclare in maniera originale venticinque anni di new wave e post-punk. Ai tempi tutti li accusavano di copiare i Joy Division, ma questa ristampa simboleggia il trionfo della loro proposta musicale: dieci anni dopo, questi "copioni" sono diventati un nuovo standard da imitare. Anche se sono ultrasicuro che non torneranno più a fare un disco così bello…
[divider scroll_text=””]
[space height=”10″]Led Zeppelin: Celebration Day
Preceduto da un battage pubblicitario senza precedenti (film nei cinema, conferenze stampa, voci di ulteriori reunion subito smentite) finalmente esce in una miriade di formati (CD, vinile, DVD, Blu-Ray…) la testimonianza dell'unica reunion dei Led Zeppelin, quella di cinque anni fa a Londra. Inutile dire che è stato un evento storico, e che probabilmente anche il più acerrimo nemico dell'hard rock anni '70 un po' di curiosità ce l'ha. Io poi sono un fan, e quindi vi dico solo che correrò a comprarlo/regalarlo a qualcuno. Maledetti, anche voi giusto in tempo per Natale!
[divider scroll_text=””]
[space height=”10″]Massive Attack: Blue Lines (Reissue)
Continuiamo con le ristampe di album storici questa settimana: l'esordio dei Massive Attack è entrato nel mito da un bel po', e quindi è inutile che io vi stia a dire quanto è fondamentale avere questo disco in casa. C'è un'altra cosa invece che mi turba: da quello che ho capito questa costosa ristampa sarà senza bonus tracks né inediti, ovvero una semplice rimasterizzazione del disco originale. EMi, you're doing it wrong...se è così, al massimo una birra!
[divider scroll_text=””]
[space height=”10″]Mogwai: A Wrenched Virile Lore
Quasi solo remix e ristampe questa settimana: in questo caso i Mogwai fanno rileggere i brani dell'ultimo Hardcore Will Never Die, But You Will da tanti bei nomi della scena elettronica. Il risultato non è garantito, visto che anche l'album di partenza non era un granché, ma i cinque scozzesi di solito sanno scegliere molto bene (Kicking A Dead Pig faceva lo stesso con l'album d'esordio Young Team, ed era un gioiellino), quindi un po' di curiosità ce l'ho!
[divider scroll_text=””]
[space height=”10″]The Twilight Sad: No One Can Ever Know – The Remixes
E concludiamo con un altro album di remix, anche se in questo caso le aspettative sono molto basse: i Twilight Sad da anni incassano recensioni lusinghiere, ma dal vivo mi hanno deluso parecchio. I loro brani tutti uguali vi annoieranno se non siete esperti conoscitori dell'impenetrabile accento scozzese del cantante. E se questi sono i dati di partenza, dubito che un album di remix rimetterà a posto le cose…