Con l'eccezione dei primi due (nei negozi dal 3 dicembre), tutti i dischi sono usciti il 4 dicembre.
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[space height=”10″]Mission of Burma: Learn How – The Essential Mission of Burma
Un fatto: i Mission of Burma hanno segnato la storia del post-punk e della musica tutta. Questo è un best of che raccoglie il meglio della loro intera produzione, a partire dai primi anni '80 per arrivare all'ultimo disco uscito quest'anno. Un punto di partenza per l'esplorazione del loro catalogo, e anche per rinfrescare la memoria in vista dell'imminente unica data italiana. E poi questi tre ci hanno dato una dimostrazione di come si fa una vera reunion: avrebbero potuto vivere di rendita, e invece sono dieci anni che scrivono nuovi album e vanno in tour, come prima e più di prima. Bravi!
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[space height=”10″]The Prodigy: The Fat of the Land (reissue)
Nel 1997 questo disco segnò il definitivo sdoganamento della musica dance presso il grande pubblico che fino a quel punto ascoltava solo rock: nonostante alla fine abbiano dimostrato di non valere molto, i Prodigy infilarono in questo disco una serie di singoli pazzeschi, da Smack My Bitch Up a Firestarter, che non sarebbero mai più stati in grado di ripetere. Sono sempre stati un gruppo con più immagine che sostanza (senza MTV dubito che sarebbero mai emersi), ma visto che in questi anni si ristampa veramente tutto, vogliamo negare loro il gusto di avere la loro bella reissue? Peccato che il secondo CD contenga solo dei remix probabilmente molto loffi...
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[space height=”10″]Blur: Parklive
Certo, la reunion dei Blur ormai è andata oltre la celebrazione, rivelando la sua vera natura di bieco strizzamento delle tasche dei fan. Certo, come insegnano i Led Zeppelin, non esiste mossa più semplice di pubblicare un doppio album dal vivo di un concerto-evento e poi sedersi ad intascare. Però questa testimonianza sonora del concerto di Hyde Park contiene una scaletta praticamente perfetta, non solo i singoli come nella raccolta di qualche anno fa, e quindi è assolutamente imprescindibile. L'alternativa è masterizzarsi un cd con gl stessi brani presi dai dischi in studio, ma vuoi mettere che fatica?
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[space height=”10″]Ke$ha: Warrior
Guardate la copertina qui a fianco: per la bruttezza dell'immagine, dei colori e dei font utilizzati, ormai mi sembra chiaro che Ke$ha ha deciso di accettare il suo ruolo di ambasciatrice del cattivo gusto anni zero. La giovane cantante negli ultimi tempi ha tentato in tutte la maniere di costruirsi una qualche credibilità, frequentando i musicisti giusti, ma solo un Wayne Coyne ormai definitivamente fuso dagli acidi ha accettato di farla apparire sul suo disco, tra l'altro producendo il brano forse più brutto nell'intera discografia dei Flaming Lips. Insomma, da Ke$ha non ci aspettiamo proprio niente, ma forse proprio per questo potrebbe sorprenderci…
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[space height=”10″]Willy Mason: Carry On
Di questo cantautore non so niente, a parte il fatto che qualche anno fa fu messo sotto contratto dalla neonata etichetta di Conor Oberst dei Bright Eyes, registrando un album (Where the Humans Eat) che poi ho trovato praticamente in qualsiasi negozio dell'usato da me visitato negli ultimi dieci anni. E' una buona presentazione? Non credo, però il fatto che sia ancora in giro dopo tutti questi anni mi fa pensare che, alla fine, non può essere così male….vero?
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[space height=”10″]Smashing Pumpkins: Mellon Collie & the Infinite Sadness (Reissue)
Cosa si può ancora dire sullo strabordante capolavoro di Billy Corgan? Semplicemente, si tratta di uno dei dischi più importanti degli anni '90, quello che ha fatto conoscere le sonorità alternative (come si diceva un tempo) a tanti ragazzini; un disco allo stesso tempo furbo e coraggioso, la cui torrenziale ispirazione ora sembra appartenere inevitabilmente ad un'altra epoca. Questa mega-ristampa è assolutamente benvenuta, dal momento che se c'è un disco che merita il trattamento deluxe è proprio questo, anche se abbiamo qualche dubbio sull'artwork: c'era proprio bisogno di stravolgerlo per questa edizione? E poi: siamo sicuri che ci saranno ancora B-side e materiali inediti di questo periodo da farci sentire? Ma non li avevano già pubblicati tutti sui singoli? Mah…
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[space height=”10″]Scott Walker: Bish Bosch
Scott Walker è un mito della musica degli ultimi cinquant'anni, e ha ampiamente dimostrato di avere una visione artistica unica nel panorama musicale odierno. Permettemi però di avere qualche dubbio rispetto a questo nuovo album, che sembra proseguire il viaggio iniziato da The Drift nella direzione della musica d'avanguardia, sempre più lontano dalla forma-canzone. Non ho dubbi sul fatto che sarà un'esperienza sconvolgente, ma sinceramente lascio ad altri il "piacere" di farsi torturare i padiglioni auricolari per quaranta e passa minuti: a presto, Scott!