Dopo quattro anni di silenzio Alex Kapranos e compagni tornano alle origini e a farci divertire: ma tra un ballo e l'altro spunta un filo di inquietudine.7,5/10Uscita: 26 agosto 2013 Domino Records Compralo su Amazon: Audio CD | Vinile |
A quattro anni da Tonight i Franz Ferdinand sono finalmente tornati: Right Thoughts, Right Words, Right Action è un disco scoppiettante, che segna in parte un ritorno alle origini, non solo dal punto di vista musicale, ma anche per quanto riguarda la grafica della cover, realizzata con lo stile squadrato già in mostra sui loro primi due album. Del resto l'obiettivo del gruppo scozzese dopo più di dieci anni di musica insieme sembra essere sempre lo stesso: far ballare le ragazze!
Un proposito che viene mantenuto a partire dai due singoli che hanno anticipato l’album: Right Action e Love Illumination. Il primo è una hit decisamente ritmata e adatta alle danze più sfrenate, condita da un testo ammiccante in stile Do You Want To. Forse meno potente, ma è solo questione di tempo: già al primo ascolto suona efficace e dal terzo avrete difficoltà a togliervela dalla mente, grazie ad un riff di chitarra e tastiere (sempre più in evidenza dai tempi di Tonight) che si armonizzano perfettamente con i cori. Love illumination è invece caratterizzata da un abuso della parola “love”, e da un ottimo e caldo accompagnamento di strumenti a fiato, che danno alla canzone un'inedita atmosfera decisamente romantica e sensuale, in leggero contrasto con le chitarre distorte di Nick McCarthy e Alex Kapranos.
Al di là dei singoli, anche gli altri brani del disco non lasciano dubbi sulle doti come songwriters dei quattro scozzesi. Subito dopo Right Action il secondo brano Evil Eye sembra riportare indietro il calendario di qualche anno, con un sound estratto pari pari dal loro album di debutto del 2004. Ciononostante le sperimentazioni di Tonight non sono passate invano: in questo caso lo notiamo nella presenza leggera di un theremin che ci ricorda Dream Again, accompagnato in questo caso dalla magia di alcuni strumenti elettronici. È quindi il turno di Stand On the Horizon, ballata che inizia melodica e finisce estremamente poetica, con gli archi ad accompagnare la solita armonia di chitarra – batteria – basso – tastiere e il Mare del Nord che sembra cantare “Won’t You Come to Me Baby?”; un brano paragonabile all'ormai classica Walk Away, ovviamente con un bel carico di anni ed esperienze in più.
Segue poi Fresh Strawberries, che all’apparenza sotrebbe sembrare un brano molto allegro: fragole, chitarrine e tanti sorrisi. Basta leggere il testo però per accorgersi di essere di fronte ad un'amara riflessione sull’età che avanza: si parla di "fragole fresche" che presto saranno decomposte e dimenticate, non proprio un’immagine positiva ed allegra. Forse anche Alex Kapranos sente il peso degli anni che passano? Il momento riflessivo viene fugato dalla successiva Bullet, simile per suoni ed atmosfera a Right Action, ma con il basso di Robert Hardy più in evidenza rispetto agli standard della band.
Si continua con uno dei molti brani presentati nei live dello scorso anno: Treason! Animals, traccia numero 7 dell'album. Si tratta di una canzone leggermente diversa dai canoni della band scozzese: le tastiere (molto presenti in tutto l’album) assumono in questo caso tonalità anni ’60, e accompagnano con gusto la voce di Kapranos, che si impegna a fondo per spezzare la ripetitività del pezzo. Dal mondo animale passiamo a quello scientifico con The Universe Expanded, che affronta una serie di argomenti non esattamente "leggeri": spazio in espansione, tempo che si contrae e il bisogno di tornare a casa, sottolineati dall'atmosfera angosciosa creata da una tastiera onnipresente e dal basso che si fa nuovamente sentire con forza (forse Hardy si è stancato di fare solo presenza sul palcoscenico?).
Si cambia direzione in Brief Encounters: qui il batterista Paul Thomson arricchisce il suo set con percussioni quasi caraibiche che scaldano l’atmosfera, e creano un piacevole contrasto con tastiere molto più fredde e decisamente "scozzesi". Sul finale invece ecco Goodbye Lovers and Friends, pensata anche come ottima chiusura di concerto: Kapranos canta "Odio la musica pop e i colori sgargianti" e conclude con un raggelante "This really is the end". Difficile non pensare alla crisi che ha colpito la band dopo l'uscita di Tonight, quando a quanto pare, Kapranos è stato sull'orlo di sciogliere il gruppo. Su disco però l'impressione è che ci stia prendendo in giro tutti, calandosi nella parte del consumato performer che saluta il pubblico "per l'ultima volta", anche se sa perfettamente che la fine di uno show non è altro che la preparazione dei bis. Insomma, per il futuro dei Franz Ferdinand non sembra ci sia da temere!
Quattro anni di attesa per un album sudato, di cui non sono state date notizie certe fino al momento in cui tutto era pronto, alla fine hanno prodotto 35 minuti di nuove canzoni: forse pochi per un travaglio così lungo. Ma quel che conta è la qualità, non la quantità, e in effetti qui non c'è proprio da lamentarsi: come sempre Kapranos e soci hanno fatto un passo indietro e tre in avanti, restando fedeli alle loro origini e al loro percorso come artisti, ma allo stesso tempo aggiungendo qualche significativa sperimentazione. Un album promosso e che non vediamo l'ora di vedere suonato dal vivo: speriamo solo che questa volta non ci facciano aspettare altri quattro anni per il prossimo capitolo!