Con l’eccezione dei dischi di Mogwai e Primal Scream (usciti il 25 febbraio), tutti gli altri album sono in uscita il 26 febbraio.
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[space height=”10″]Mogwai: Les Revenants (Soundtrack)
Vale il discorso già fatto nei pre-giudizi di qualche settimana fa per l’”antipasto” Les Revenants EP: sono tanti anni che i Mogwai non mi dicono niente e si accontentano di riproporre lo stesso (splendido) suono che hanno inventato ormai più di quindici anni fa. Ciononostante la mia speranza è che trovino la loro seconda giovinezza nella realizzazione di colonne sonore, quindi voto a favore anche di questa soundtrack: sono sicuro che le cose buone saranno parecchie, e forse ne potrebbe beneficiare anche il loro prossimo album.
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[space height=”10″]Primal Scream: 2013 (Singolo)
Dopo qualche album decisamente moscio i Primal Scream potevano tornare solo con un annuncio clamoroso: un singolo da 9 minuti con la chitarra di Kevin Shields dei My Bloody Valentine in effetti è una prospettiva che fa salivare chiunque abbia qualche familiarità con le due paroline magiche “Creation” e “Records". Come mai non ci avevano pensato prima?
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[space height=”10″]Atoms for Peace: Amok
Diciamocelo: la prospettiva di avere Thom Yorke e Flea nella stessa band non era esattamente garanzia di successo e qualità musicale. Fortunatamente nel corso dei mesi si è capito che il simpatico bisteccone dei Red Hot Chili Peppers negli Atoms for Peace vale un po’ come il due di picche, mentre la leadership è saldamente nelle mani di Thom e del suo amicone Nigel Godrich. E quindi: texture elettroniche à go-go, voci lamentose, quelle cose che ci piaccono. Promettente, ma dal momento che sicuramente Thom tiene le idee migliori per i Radiohead, non è un po’ inutile?
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[space height=”10″]Johnny Marr: The Messenger
Dispiace offrire solo un bicchiere d’acqua ad un grande scrittore di canzoni e chitarrista, ma questo album solista arriva veramente troppo tardi: da quello che si è potuto sentire finora siamo di fronte ad un brit-pop fuori tempo massimo, tutto distorsioni perfettamente calcolate e melodie da cantare come se fosse il 1996. Johnny, forse potevi svegliarti prima e far uscire questo disco negli anni ’90 invece di cazzeggiare per tutti questi anni. Io poi continuo a sperare che un giorno tu tirerai su quel telefono e chiamerai Morrissey!
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[space height=”10″]Shout Out Louds: Optica
Cosa so di questo gruppo? Non molto: sono svedesi e fanno indie pop, quindi hanno già due punti a loro favore. Aspetto che qualcuno mi illumini sulla bontà dei loro dischi precedenti, intanto prometto di ascoltare questo nuovo album e anche recuperare sugli arretrati…
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[space height=”10″]Various Artists: Reason to Believe – The Songs of Tim Hardin
Un album-tributo a Tim Hardin è un’idea talmente buona che non si può che essere a favore: quello che mi lascia dei dubbi piuttosto è il cast assemblato per l’occasione, che ha un paio di nomi buonissimi (Mark Lanegan e Okkervil River), un paio di nomi potenzialmente buoni (Alela Diane e Sarabeth Tucek) e un vasto assortimento di sconosciuti. Tutto dipende da quanto questi giovincelli sapranno rendere omaggio al grande cantautore degli anni ’60 e ’70: consigliato, ma a vostro rischio e pericolo…
