Con l’eccezione del singolo di James Blake (pubblicato l’11 febbraio), tutti gli altri dischi sono in uscita il 12 febbraio.
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[space height=”10″]James Blake: Retrograde (Singolo)
Il nostro James ritorna con un singolo che riprende il discorso esattamente dove l’aveva lasciato il primo album di due anni fa: spleen metropolitano, texture elettroniche e la sua voce gorgheggiante più soul che mai. Una formula che non mi ha mai convinto (specie dal vivo, dove trovo che abbia uno dei live set più noiosi a cui abbia mai assistito), ma visto che non è esattamente il mio genere gli concedo il beneficio del dubbio…
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[space height=”10″]Darwin Deez: Songs for Imaginative People
Di questo tizio ricordo solo l’acconciatura assurda (lunghi ricci tenuti insieme da un elastico per capelli in stile anni ’70 fuori tempo massimo) e di solito non è un bel segno. Aveva forse un video che passava su MTV un bel po’ di tempo fa (cioè quando MTV trasmetteva ancora video musicali)? In ogni caso non è che mi avesse esattamente sconvolto (a parte il look), quindi non vedo perché ora dovrei dedicarci del tempo…
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[space height=”10″]Foals: Holy Fire
Se mi avessero detto cinque anni fa che oggi staremmo ancora parlando dei Foals non ci avrei creduto: il quintetto di Oxford è uno degli esempi più eclatanti di quelle band inglesi che stanno rovinando il termine “indie” in quel paese. Scontati, ripetitivi e legati ad una formula ormai già vista in tutte le salse (Dance-punk? Ancora?), sono riusciti comunque ad imporsi in uno scenario che ormai ha la discoteca “rock” di quartiere come unico metro di successo. Magari mi sorprenderanno e faranno una svolta alla Horrors, ma dubito che vorranno buttare alle ortiche il loro seguito di studenti universitari del primo anno…
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[space height=”10″]Lisa Germano: No Elephants
Lisa Germano è uno strano caso tra le cantautrici degli anni ’90: nonostante abbia avuto i suoi momenti di gloria (Geek the Girl rimane uno dei dischi cantautorali più intensi del periodo) è sempre sembrata fuggire dalle luci della ribalta, trovando da qualche anno la sua dimensione ideale con una serie di album per piccole etichette indipendenti. Questo undicesimo album ce la restituisce a quattro anni dal precedente Magic Neighbor, che era stato pubblicato dall’etichetta Young God di Michael Gira degli Swans. Non ho idea ci come possano essere i suoi ultimi dischi, ma ecco una buona occasione per recuperare tutto quello che mi sono perso in questi anni…
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[space height=”10″]Max Gazze': Sotto Casa
Guarda caso Max Gazzé esce con il suo nuovo album proprio nella settimana di Sanremo. Sembrano ormai lontanissimi i tempi in cui “il bassista di Daniele Silvestri” aveva sorpreso tutti con un paio di album solisti veramente validi, e un’idea di cantautorato italiano così originale che nel giro di pochi anni è stata copiata da tanti altri cosiddetti “cantautori intelligenti” (Simone Cristicchi, Tricarico, Dente, etc.). Ora anno dopo anno sembra che sia condannato a ripetere la stessa trafila album-Sanremo-tour-Primo maggio, senza aggiungere più niente dal punto di vista artistico. Tristemente, la stessa sorte toccata a Silvestri…
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[space height=”10″]Raphael Gualazzi: Happy Mistake
Oddio che settimana terribile: ho appena stroncato un talento perduto ma sicuramente notevole come quello di Gazzé, e ora mi tocca parlare di uno che il talento non l’ha mai avuto, a parte quello di ingraziarsi la Sugar di Caterina Caselli (che se non lo sapete è l’unico modo di far carriera musicale ad un certo livello in Italia). Raphael Gualazzi è improponibile dal punto di vista delle canzoni, copia a destra e manca da Paolo Conte e Vinicio Capossela, eppure è riuscito addirittura ad andare a rappresentare l’Italia all' Eurovision (che negli altri Paesi europei è una cosa seria, mentre da noi abbiamo Sanremo che ci permette di darci grandi pacche sulle spalle senza confrontarci con la musica estera). Insomma è un disastro da cui fuggire a gambe levate, specialmente visto che anche lui fa uscire il disco in contemporanea con la partecipazione a Sanremo…
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[space height=”10″]Sigur Ros: Valtari Film Experiment (DVD)
Noi tutti vogliamo bene ai Sigur Rós, ma vogliamo loro così bene da sorbirci 16 video tutti uguali (riprese “artistiche” con camera tremolante e colori slavati) per i brani del loro ultimo album Valtari? Io personalmente questa volta passo, ma non dubito che i fan saranno contenti di poter avere qualcosa da guardare mentre aspettano di vederli e rivederli in Italia nei prossimi mesi. Ma Jonsi e compagni ce l’hanno una casa in Islanda?