Il 14 giugno è uscito il nuovo album di Bill Callahan per l’etichetta Drag City, Shepherd in a Sheepskin Vest. Si tratta di un lavoro importante per il cantautore americano: il primo dopo sei anni (il periodo di pausa più lungo nella sua carriera ormai trentennale prima con lo pseudonimo Smog e poi col suo nome di battesimo), nei quali si è sposato, ha avuto un figlio, si è trasferito in California, ha sofferto del blocco dello scrittore, ha pensato di abbandonare per sempre il mondo della musica e poi ha recuperato l’ispirazione riabbracciando il suo amato Texas.
Il risultato è un disco lungo (un’ora circa), composto però per la prima volta da brani brevi. L’introspezione, che da sempre è stata la cifra fondamentale dell’opera dell’ex Smog, lascia il posto a osservazioni sempre profonde, ma anche divertenti, sulla sua nuova condizione di uomo e padre felicemente sposato. Un disco in cui per la prima volta il cantautore non appare solo, ma circondato dagli affetti presenti (la moglie, il figlio Bass) e assenti (la madre recentemente scomparsa, che ispira alcuni dei brani più belli).
Ma come si inserisce nella discografia di questo autore, e soprattutto come si fa ascoltare? Ve lo diciamo nella terza puntata del nostro podcast!
E voi cosa ne pensate del disco? Regge rispetto ai dischi precedenti di Callahan, o lo preferivate in versione “solitario”? Scrivetecelo qui o su Facebook.
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