Come ogni mese, la nostra playlist New Soundz vi permette di ascoltare tutti i nuovi brani usciti negli ultimi 30 giorni. Tra questi abbiamo selezionato una decina di suggerimenti speciali:
1) Il mese appena trascorso ci ho portato l’annuncio di un nuovo album di St. Vincent, Daddy’s Home: dopo i synth anni ’80 di Masseduction, questa volta il riferimento sembra essere alla decade precedente, nello stile e nei suoni dei due singoli finora pubblicati, Pay Your Way in Pain e The Melting of the Sun. A me Annie Clark continua a non convincere del tutto, ma c’è decisamente di peggio in giro.
2) Gli Spoon ci mostrano tutta la loro fandom per Tom Petty coverizzando in maniera splendida non uno ma due dei suoi pezzi migliori (e non tra i più conosciuti): Breakdown dall’esordio con gli Heartbreakers e A Face in the Crowd dall’esordio solista Full Moon Fever.
3) Non sempre quello che vi segnaliamo ci piace: ad esempio il nuovo singolo dei pompatissimi Black Midi è un’orribile accozzaglia finto-avanguardistica priva di qualsiasi concetto di sviluppo sonoro, melodia e buon gusto. Una schifezza insomma: evitate John L e l’hype sui quattro inglesini, per favore.
4) Dopo tutti questi anni, è giunto il momento di dare un po’ d’amore agli Stone Temple Pilots: bistrattati da tutti all’epoca perché accusati di copiare le altre band grunge (Pearl Jam su tutti), realizzarono ottimi dischi e un capolavoro indefinibile come Tiny Music… Songs from the Vatican Gift Shop, che viene ora ristampato per i suoi 25 anni. E in più c’è anche una versione alternativa di Big Bang Baby da ascoltare… RIP Scott Weiland (sigh).
5) Waxahatchee coverizza uno dei brani più intimisti (ma anche più conosciuti) del Boss Bruce Springsteen: ottima scelta, visto che Streets of Philadelphia, si presta senz’altro a essere riletta in versione cantautorale.
6) Mese di gran movimento per Lou Barlow, eterno secondo nei Dinosaur Jr. e ormai avviato a una carriera di mezza età senza lode né infamia, nonostante i trascorsi eccellenti da solista e nei Sebadoh. Di suo abbiamo da ascoltare Garden, che anticipa il nuovo lavoro di J Mascis e compagni, Sweep It Into Space, e un brano solista intitolato Over You, estratto dall’album Reason to Live in uscita a maggio.
7) Non sono mai stato un fan di Le luci della centrale elettrica, ma la prima uscita di Vasco Brondi a suo nome mi fa almeno pensare a un nuovo inizio: dai tempi di Canzoni da spiaggia deturpata, il cantautore ferrarese ha avuto un’innegabile evoluzione e Chitarra nera mi pare ne sia la logica evoluzione, nel bene e nel male.
8) L’altro grande nome della scena indie italiana che è tornato questo mese è Motta: il nuovo singolo E poi finisco per amarti lo conferma sempre più romantico e meno cinico, aspettiamo l’album Semplice per capire se sarà il terzo capitolo di una discografia sostanzialmente tutta uguale, o qualcosa di più.
9) Per anni si è fantasticato di album inediti di Prince e ora finalmente il primo vede la luce: Welcome 2 America però è un disco del 2010 (non propriamente il periodo migliore del genietto di Minneapolis) e quindi non è che le aspettative siano proprio alle stelle, come ci conferma anche la title-track.
10) Infine torna (per la prima volta sull’etichetta da lui stesso creata) il sempre raccomandatissimo Damien Jurado: i due brani estratti finora da The Monster Who Hated Pennsylvania ce lo confermano meno versatile rispetto all’irripetibile tetralogia realizzata insieme a Richard Swift (RIP), ma sempre sapiente intagliatore di meraviglie neo-folk.