Eccoci tornati a scoprire cosa ci offre questa prima settimana di uscite del 2013! I primi tre dischi qui sotto sono in uscita il 7 gennaio, mentre gli altri due escono il giorno successivo.
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[space height=”10″]Broadcast: Berberian Sound Studio (Colonna sonora)
Inizia l’anno nuovo e subito mi trovo davanti ad un dilemma: se da un lato pensare ai Broadcast che scrivono la colonna sonora di un film horror ambientato negli anni ’70 mi fa sbavare copiosamente, dall’altro c’è la solista storia di quanto è brutto far uscire una nuova release dopo che uno dei membri (in questo caso la cantante Trish Keenan) è purtroppo passata all’altro mondo. Alla fine comunque mi voglio fidare della buona fede del bassista James Cargill, che assicura si tratti di un progetto “già terminato” quando Trish ci ha lasciati. E al massimo, se la musica non sarà all’altezza abbiamo sempre il film, che mi pare una discreta figata…
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[space height=”10″]Death Cab for Cutie: The Barsuk Years (Box Set)
Se come me avete passato i vostri 20 anni ad ascoltare la discografia dei Death Cab for Cutie fino a Transatlanticism non potrete evitare di farvi commuovere da questo box set, che ristampa in vinile tutti i dischi di Ben Gibbard e compagni quando erano indie, un po’ meno curati ma sempre tanto bravi ragazzi. Altro che “gruppo di The O.C.”, sono sempre stati capaci di farci sciogliere il cuore…
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[space height=”10″]Pere Ubu: Lady From Shanghai
Questi luminari del post-punk hanno avuto una carriera decisamente complessa, passando da momenti di fama e acclamazione a fasi in cui non se li è filati praticamente nessuno. Negli ultimi tempi è stato questo secondo sentimento a prevalere, ma mi rifiuto di pensare che non ci possa essere qualcosa di buono in questo nuovo album, che tra l’altro arriva a ben sei anni dal precedente. Certo non tireranno più fuori un Modern Dance o un Dub Housing ma suvvia, un po’ di rispetto per i classici!
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[space height=”10″]Artisti vari: Girls Volume 1 – Music from the HBO Original Series
La prima serie di Girls aveva una tonnellata di buona musica e inoltre mi ha fatto scoprire quel gran pezzo che è Dancing On My Own di Robyn. Però questa compilation preparata giusto in tempo per il lancio della seconda stagione riempie gli spazi tra un bel brano e l’altro con robaccia francamente indigeribile (come i fun., probabilmente inseriti solo perché il chitarrista sta con l’autrice della serie Lena Dunham) e tanti nomi di indie rock troppo generico (Tegan & Sara, The Vaccines, Santigold). Ma comunque abbiamo sempre Fleet Foxes, Sleigh Bells e Belle & Sebastian, quindi direi che non ci lamentiamo!
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[space height=”10″]Bachi da Pietra: Quintale
I Bachi da Pietra sono uno dei più stimati gruppi italiani in ambito indie, quindi non riesco neanch’io a spiegarmi come mai non li abbia mai potuti soffrire. Me li ricordo dal vivo di supporto ai Massimo Volume e la sensazione era di un cantante he cercava di spaventare il pubblico senza riuscirsi: l’equivalente di un film horror che fallisce miseramente. Ora tornano con un quinto disco (come si intuisce dal titolo) del quale non so niente, a parte che ha una copertina veramente orribile. Magari nel frattempo hanno trovato la loro strada e questo disco è stupendo, ma del resto altrimenti a cosa servono i pregiudizi?