Chi non sa chi sia Lena Dunham è pregato di andare immediatamente su wikipedia ad informarsi, o meglio ancora, su Amazon a comprare il suo film Tiny Furniture, o almeno su Youtube a guardarsi qualche spezzone del suo show Girls.
Per i più pigri, ok, ve lo dico io chi è. E' la talentuosa ventiseienne attrice e commediografa che potrebbe prendere il posto di Tina Fey nel mio cuore, quando, ahimè, e purtoppo tra non molto, finirà 30 Rock. Beninteso, Girls con 30 Rock non c'entra niente, ma Dunham e Fey dimostrano una certa affinità in quanto a determinazione, carattere e genialità.
Con Girls l'anno scorso Lena ci ha raccontato la vita di quattro ragazze che vivono a New York: amore, amicizia, lavoro e sesso. Direi sesso soprattutto. Viene subito da fare un paragone con Sex and the City, ma non illudetevi, le due serie hanno ben poco in comune. Come la stessa Dunham ha dichiarato a Vougue, si tratta più che alto di raccontare chi sono le ragazze cresciute guardando Sex and the City e come pensavano sarebbe stata la loro vita a New York. Ma la realtà, si sa, è spesso più squallida di quanto si è disposti a immaginare e in questo Girls assomiglia molto alla vita reale. E' stato definito uno show crudo e audace e forse proprio per questo è anche spesso terribilmente divertente.
Insomma successo planetario, di critica e pubblico, che ha fruttato alla brava Lena ben quattro nomitation agli Emmy. Ma non è per questo che vorrei somigliarle. Non è il talento che ammiro in lei, ma il coraggio, il carattere. Il successo infatti non è arrivato da solo. Con lui sono arrivate anche le accuse, le insinuazioni, le offese, come spesso accade (anche se non capirò mai perchè), quando una donna, e per di più giovane, inizia a guadgnare popolarità.
Prima è stata tacciata di essere raccomandata, avendo infatti la sfortuna di essere figlia di due personaggi noti nel mondo dello show biz newyorkese. Poi Girls è stato accusato di essere "troppo bianco", visto che non ha un personaggio di colore tra il cast dei protagonisti. In entrambi i casi mi è piaciuto il modo in cui Lena ha risposto alle accuse. Con determinazione ha definito ridicola quella di nepotismo, zittendo tutti con la qualità del suo show; con serietà ha poi replicato a chi ne aveva sottolineato la mancanza di diversità etnica, dichiarando che Girls non vuole essere disciminatorio, ma solamente onesto, e rispecchiare con verosimiglianza molti aspetti della sua esperienza.
Ma diciamo la verità, amo soprattutto il suo coraggio di mostrarsi nel suo corpo non perfetto, o meglio nel suo corpo grasso. Non solo nelle scene di sesso, che è vero, sono tante e spesso esplicite, ma anche e soprattutto nelle scene di vita quotidiana, sempre vestita in improbabili e coloratissime mise. In un mondo perfetto questa mia ammirazione non avrebbe senso di esistere. Ogni donna dovrebbe poter mostrare le proprie imperfezioni senza vergogna. Ma come detto prima, spesso la vita è ben diversa da quanto abbiamo il coraggio di ammettere a noi stessi e quindi la verità è che vedere una donna grassa nuda in televisione ancora ci sconcerta e provoca in noi sentimenti contrastanti.
C'è chi per questo le ha dato della fat chick, pensa che dovrebbe vergognarsi e ha definito il suo show una disgrazia. C'è invece chi la prende a modello. Lei sembra preoccuparsene molto relativamente, impegnata a girare la seconda stagione di Girls e a uscire con la sua nuova fiamma, Jack Antonoff, chitarrista e trombettista dei Fun..
Io voglio essere come lei, mettermi vestitini a fiori che mi coprono a mala pena il sedere, esserne fiera, farmi una foto e metterla su Twitter. E dire al mondo intero: "Che c'è da guardare, non ti piaccio? Beh allora girati e guarda da un'altra parte."