Con l'eccezione dei primi due (nei negozi dal 26 novembre), tutti i dischi sono in uscita il 27 novembre.
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[space height=”10″]Hot Chip: In Our Heads (Expanded Edition)
La discografia in crisi ha le sue regole, ed una di queste è: "Ristampa il tuo album di (moderato) successo in edizione deluxe a sei mesi o meno dall'uscita e cerca di far passare per fondamentali le b-side e i remix scrausi con i quali lo riempirai". Ecco così che una band di buon livello come gli Hot Chip si ritrova a far uscire lo stesso album due volte in un anno. Per quanto mi riguarda l'originale sicuramente merita l'acquisto, ma non sognatevi nemmeno di trovare qualcosa di vagamente interessante tra le bonus track.
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[space height=”10″]X-TG: Desertshore and The Final Report
Anche se non sembra, quei simpatici pervertiti dei Throbbing Gristle non hanno ancora gettato la spugna, e qualche mese fa hanno annunciato questo ultimo album. Ovviamente, visto che tra i quattro da tempo non corre buon sangue, sono volati gli stracci tra Cosey Fanni Tutti, Peter Christopherson, Chris Carter e Genesis P-Orridge, con tanto di scomunica ufficiale del disco da parte di quest'ultimo. Tutto questo rientra nelle dinamiche di un gruppo che avrebbe dovuto mollare molto tempo fa, quando ancora le loro provocazioni avevano un senso (leggete il capitolo a loro dedicato da Simon Reynolds su Rip It Up and Start Again per farvi un'idea di cosa erano capaci di combinare agli esordi). L'unico motivo di interesse è vederli alle prese con la loro versione del capolavoro di Nico Desertshore, e per questo almeno si guadagnano una birra…
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[space height=”10″]Alicia Keys: Girl On Fire
All'interno di un genere e di una scena che non seguo, Alicia Keys mi è sempre stata simpatica: pochi scandali, poche trovate pubblicitarie, tante belle canzoni e un'abilità indiscutibile come cantante e pianista. Ora, da qui a convincermi ad ascoltare questo disco ce ne vuole, ma per gli amanti dell'R&B potrebbe essere uno dei dischi migliori da ascoltare quest'anno, se non si fanno scoraggiare dal terribile logo alla Special K che vedete sulla copertina qui a fianco…
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[space height=”10″]Giant Giant Sand: Tucson (Deluxe Edition)
Non ho mai ascoltato i Giant Sand, ma so che Howe Gelb è vicino ad un sacco di gente che apprezzo (Calexico, Neko Case, Vic Chesnutt), quindi immagino che ci si possa aspettare grandi cose da lui. Questo poi da quello che ho capito è un concept album/country rock opera, e io vado pazzo per questo genere di cose…vai, martini sulla fiducia!
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[space height=”10″]Quintorigo: Quintorigo Experience
Oh mio Dio, un album tributo a Jimi Hendrix! Registrato dai Quintorigo! Ovvero la perfetta espressione dei musicisti da "Premio della critica" del Festival di Sanremo, con i loro bei curricula da conservatorio e le loro sperimentazioni sempre così "alla moda". Praticamente un disastro assicurato, visto che non riesco a pensare ad un musicista più spontaneo di Hendrix, e a musicisti meno spontanei di John De Leo e compagni. Speriamo almeno che abbiano usato qualche chitarra, questa volta…
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[space height=”10″]Rage Against the Machine: Rage Against the Machine XX (Reissue)
Un album fondamentale degli anni '90: quando uscì il debutto dei Rage Against the Machine fu come se la coscienza vagamente politica e impegnata di un'intera generazione avesse trovato un modo di esprimersi. Dal punto di vista musicale poi è una vera bomba: prima che questo suono diventasse maniera, erano in pochi a scolpire dei riff così immediati e a picchiare così duro. Ora arriva questa ristampa del ventennale per farci sentire tutti molto vecchi: non solo il sound è completamente passato di moda, ma anche le invettive politiche sembrano ingenue quando non in mala fede, dal momento che i RATM furono sempre felicemente accasati sulla major Sony. Tuttavia, il disco rimane un documento fondamentale di come un adolescente poteva sentirsi ribelle vent'anni fa, e nessun gruppo dopo di loro è riuscito ad imitare lo stile di questo primo lavoro.