Puntuale per fine anno ecco qui la prima parte della nostra classifica dei migliori dischi usciti quest'anno: qui sotto trovate le posizioni dalla 40 alla 20. Cliccate qui invece per scoprire le posizioni dalla 19 alla 1!
E per un 2016 in compagnia di tutti i nostri artisti preferiti, non dimenticate di dare un'occhiata al nostro Calendario 2016!
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40. Django Django – Born Under Saturn
Li attendevano tutti al varco con il secondo album dopo il sorprendente esordio di tre anni fa, ma invece di riproporre la stessa formula, i Djangos hanno deciso di andare in una nuova direzione: fuori i ritmi frenetici del post-punk, dentro dosi massicce di melodia e costruzioni armoniche più tradizionali. La metamorfosi non è piaciuta a tutti, ma a noi sì!
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39. Built to Spill – Untethered Moon
Esiste una cosa al mondo come un album dei Built to Spill in grado di deludere? Per i fan di un certo indie rock anni '90 la risposta è ovviamente no, e anche quest'anno Doug Martsch e compagni non ci hanno traditi: ce ne fossero di band così affidabili!
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38. The Decemberists – What a Terrible World, What a Beautiful World
Quello che molti hanno interpretato come il primo (ok, il secondo dopo The Hazards of Love) passo falso nella carriera di Colin Meloy e compagni, è in realtà un disco più che dignitoso, nel quale il quintetto di Portland diventa definitivamente "adulto". RECENSIONE
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37. Chelsea Wolfe – Abyss
Al quinto album la cantautrice americana è sempre più gotica e oscura, ma introduce interessanti elementi elettronici e noise, quel tanto che basta a mantenere sempre interessante la sua proposta artistica.
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36. Torres – Sprinter
Accompagnata dal batterista di PJ Harvey Rob Ellis, MacKenzie Scott trova la quadratura del cerchio al secondo album: una raccolta di dolenti ballate isolazioniste in chiave più rock del solito, che non sfigurano rispetto al modello irraggiungibile fissato vent'anni fa dalla stessa Polly.
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35. Natalie Prass – Natalie Prass
In un anno che ha visto molti cantautori rifarsi alla tradizione d'oro degli anni '70, il debutto di questa artista della Virginia ha scaldato i nostri cuori con i suoi arrangiamenti sontuosi e i testi confessionali in puro stile Laurel Canyon.
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34. Four Tet – Morning/Evening
Un album composto da due soli lunghi brani, ma quanto basta per confermare lo stato di grazia in cui versa ormai da tempo Kieran Hebden.
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33. Any Other – Silently. Quietly. Going Away
La ventunenne Adele Nigro (ex Lovecats) mette insieme un nuovo progetto che la catapulta immediatamente dalle parti di coetanee di successo come Courtney Barnett e EMA. Un qualcosa di assolutamente originale nel panorama italiano: il revival anni '90 da noi passa necessariamente per dischi come questo.
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32. Tobias Jesso Jr. – Goon
Per una versione più onesta e meno decadente di Father John Misty, date un ascolto all'esordio di questo trentenne canadese: tanto pianoforte e tanta passione, retrò ma senza esagerare.
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31. Laura Marling – Short Movie
Nonostante non abbia ancora compiuto 26 anni, la cantautrice inglese è ormai una veterana al quinto album: quest'anno il suo folk si è fatto sempre più affascinante e complesso, accompagnato da una vena "magica" che spesso ci ricorda Joni Mitchell.
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30. Hop Along – Painted Shut
Il terzo LP di questo quartetto americano ci ha riportato alla mente i momenti migliori dell'emo dei primi anni 2000: non è un caso che a pubblicarlo sia la gloriosa Saddle Creek di Bright Eyes e Cursive. Difficile trovare un album puramente rock più convincente, quest'anno.
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29. The Cribs – For All My Sisters
I fratelli Jarman ormai sono una sicurezza: il loro punk-pop rimane sostanzialmente fedele a sé stesso anche in questo sesto album, ma la produzione di Ric Ocasek mette ancora più in evidenza la loro capacità di scrivere ritornelli perfetti, senza rinunciare ad una sana dose di rabbia. RECENSIONE
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28. Floating Points – Elaenia
Un altro debutto eccellente: l'elettronica rilassata di Sam Shepherd ci fornisce la colonna sonora perfetta per viaggiare con la mente attraverso scenari sofisticati e minimali. Che sia il disco che Flying Lotus non riesce più a realizzare?
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27. Car Seat Headrest – Teens of Style
Fulminante raccolta di brani lo-fi registrati negli ultimi cinque anni da questo ventenne americano: Will Toledo scrive canzoni nella tradizione indie rock di Pavement, Guided by Voices e Yo La Tengo, con melodie una più indimenticabile dell'altra. E chissà cosa combinerà con il suo primo "vero" album per Matador Records, in uscita l'anno prossimo!
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26. Julia Holter – Have You In My Wilderness
Il quarto LP della cantautrice losangelina ci regala la versione più arrangiata e rassicurante della sua musica: una serie di vignette accompagnate da musiche sempre interessanti e arrangiamenti notevoli.
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25. Speedy Ortiz – Foil Deer
Se Major Arcana ci aveva ricordato le superfici spigolose degli Helium, Foil Deer mette al centro della scena la voce sempre più sicura di Sadie Dupuis, una frontwoman come poche. Il risultato è un disco che impressiona per sicurezza e capacità di stupire, per una band che ha da tempo sorpassato la referenza verso i modelli anni '90 a cui si ispira da sempre.
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24. Waxahatchee – Ivy Tripp
Katie Crutchfield espande il suo suono con il secondo album, realizzando l'album più coeso della sua carriera, e introducendo elementi indie-rock più "tradizionali" rispetto alle superfici indefinite del suo LP d'esordio.
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23. Low – Ones and Sixes
Proprio quando pensavamo di vederli destinati a sfornare dischi sempre più tradizionali, il trio di Duluth ha spiazzato tutti con uno dei dischi più gelidi e spietati della sua discografia: una specie di aggiornamento di Drums and Guns (2007), ma con le voci di Sparhawk e Parker che disegnano caldissime melodie in grado di scioglierci il cuore.
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22. Modest Mouse – Strangers to Ourselves
Dopo otto anni di silenzio un nuovo album dei Modest Mouse: passato l'effetto-sorpresa c'è da dire che il tempo non sembra passato, e anche questa volta i fan potranno trovare gemme al livello della produzione precedente di Isaac Brock e compagni. Inimitabili, nonostante tutto!
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21. Wilco – Star Wars
In una notte di mezza estate i Wilco ci hanno regalato a sorpresa in free download questo bel dischetto: non sarà il loro capolavoro, ma è sicuramente il primo segnale di una creatività di nuovo in funzione, il miglior lavoro dai tempi di A Ghost is Born (2004).
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20. Oneohtrix Point Never – Garden of Delete
Un concept album su un alieno adolescente e una misteriosa band "hypergrunge" degli anni '90 chiamata Kaoss Edge? Per il suo settimo album come Oneohtrix Point Never, Daniel Lopatin ha scelto di rendere omaggio ai suoni della sua adolescenza, ovviamente filtrando il tutto attaverso la lente scurissima della sua elettronica sperimentale. Il risultato? Misterioso e affascinante come al solito.
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